martedì 19 febbraio 2008

Bipartitismo, vediamolo su internet !

Tema centrale della campagna elettorale è l'emergere di due soggetti forti, due partiti o quasipartiti tra i quali dovrebbero dividersi i voti della maggioranza degli italiani. In tempi in cui è vero solo ciò che si vede in televisione, è questa l'immagine offerta dell'emergere del Partito Democratico e del Partito Il Popolo della Libertà. Scena ripresa anche dalla carta stampata e ribadita dalle numerose trasmissioni radiofoniche. E su internet, è così ? Ecco cosa appare oggi a chi cerca la voce ufficiale di questi due partiti sul web.

il Web del Partito Democratico
Cercando su Google "partito democratico", in pole position appare il link a www.partitodemocratico.it, sito ufficiale del partito guidato da Walter Veltroni. Al NIC, registro dei domini internet italiani, il dominio appare registrato il 22 dicembre 2003, l'amministratore del sito risulta essere l'Avv. Stefano Aterno, penalista con studio a Roma mentre il gestore tecnico dei server sembra essere la società Callipigia S.r.l. di Bologna. In buona evidenza il simbolo e lo slogan, mentre viene seguita la regola aurea di non fare pubblicità gratuita ai concorrenti, citandoli nella home page: le parole "Berlusconi", "Fini", "Forza Italia", "Popolo" o "Casa", "Libertà", non compaiono, come pure le relative foto. A parte la pagina iniziale di presentazione, la figura di Veltroni, appare sono in piccole foto, su ampi sfondi e spesso insieme a gruppi di persone. Sostanzialmente un sito poco Veltronicentrico che sembra offrire molto spazio per la partecipazione: peccato che molte sezioni tardino ancora ad essere pienamente funzionanti.

il Web del Partito del Popolo della Libertà
Qui la faccenda si complica parecchio: cercando "il popolo della libertà" su Google appare una serie di siti:
www.ilpopolodellaliberta.it
www.popolodellaliberta.it
www.forzaitalia.it
Il primo si qualifica come "il sito ufficiale", è stato registrato il 20 marzo 2007 da Michela Brambilla che lo amministra sui server della Technical Services di Bergamo. All'interno campeggia il simbolone della lista ufficiale attorniato dai simboli di Forza Italia, de La TV della Libertà, del Circolo della Libertà e de Il giornale della Libertà. Le foto sono tutte di Berlusconi, una sola mostra la Brambilla. Qui il marketing vacilla dato che il secondo nome di un politico che compare dopo quello dell'inossidabile cavaliere è quello di Walter Veltroni. Chiaramente per par-condicio si cita anche Pier Ferdinando Casini, mentre evidentemente Gianfranco Fini e la sua Alleanza Nazionale non guadagnano il posto sulla home page.

Il secondo si presenta come la "community del popolo del centro destra", è stato registrato il 6 dicembre 2006 da Enry Donato Di Giacomo (amministratore della International Media Services snc di Venosa) che lo amministra sui server di Aruba. Qui il simbolo del partito compare in formato medio mentre Berlusconi viene citato tre volte, una in meno di Casini. Veltroni non poteva mancare anche se solo con una citazione, mentre Fini si conferma poco presenzialista, risultando assente, con il suo (ex)partito.

Il terzo è noto ma qualche confusione riesce a crearla: è il vecchio sito di Forza Italia dove appena aperto appare la scritta VOTABERLUSCONI.IT. le tante copie del simbolo del partito de "il Popolo della Libertà" sono tutte rigorosamente più piccole delle foto del Cavaliere. La sorpresa è la data di registrazione: 26 aprile 2005. Registrato a nome dell'Associazione Movimento Politico Forza Italia, il dominio è amministrato dal deputato Antonio Palmieri ed ospitato sui server di Albacom. Il nome del politico più citato nelle parti testuali ? Veltroni ! L'ex sindaco sale sul podio con tre citazioni ed una foto, seguito da Berlusconi con due citazioni (a parte la frase votaberlusconi.it, ripetuta) e due foto (ne compare una terza ma piccolissima). Casini marca una presenza mentre chiedo un minuto di silenzio per Gianfranco Fini che evidentemente non è stato invitato.

E proprio in omaggio a Fini, grande assente fino ad ora, ho voluto dare uno sguardo al sito di Alleanza Nazionale www.alleanzanazionale.it registrato nel lontano 11 febbraio del 2000 dal partito ed amministrato dal poco presenzialista (sul web) Fini, sui server della Genesys Informatica srl. Gigantografia di Fini, alla faccia di chi non lo vuole sulla propria home page, nastro tricolore e simbolo di A.N.. Poi, più in basso il simbolo de "Il Popolo della Libertà". Finalmente ben 18 citazioni del nome di Fini, oltre a tre foto. Senza rancori, viene citato una volta il nome dell'amico Berlusconi e per cinque volte quello dell'immancabile Veltroni.

Edoardo Capulli

lunedì 18 febbraio 2008

Consultazione on-line dei cittadini: su www.governo.it

Nella sezione "In primo piano" del sito del governo appare la nuova consultazione on-line dei cittadini italiani (LINK alla consultazione). Siamo tutti invitati a partecipare esponendo quelli che riteniamo siano i principali problemi del paese e le possibili soluzioni. La consultazione sarà sul web fino al 10 marzo 2008. Fare la cosa giusta quando è evidentemente troppo tardi è il vero sport nazionale. Ancora una volta si avvia una bella iniziativa senza dire quale sarà l'uso che se ne farà. Evidentemente si pensa che siamo un popolo di stupidi e che basti farci vedere che si tiene conto delle nostre idee per farci contenti. Il bar delle chiacchiere sotto casa, replicato in una sorta di "second-life" sul sito del Governo. Per favore, ci si dica, impegnandosi, quale esattamente sarà l'uso di queste informazioni raccolte. Ci si dica ad esempio che troveremo, fino all'insediamento del nuovo Governo, una statistica sul numero delle segnalazioni e sugli argomenti e le strategie proposti. Ci si dica che un notaio garantirà che non ci sia una selezione "di comodo" delle proposte dei cittadini. Ci si tratti come se fossimo un popolo di gente seria e capace.
Nel sito si dice che le proposte saranno utilizzate "al fine di elaborare il prossimo Piano d'azione per la semplificazione e la qualità della regolazione". Ma non è un Governo in carica solo per il disbrigo degli affari correnti ?
Forse questi dati saranno trasmessi giornalmente a tutti i candidati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ? Forse solo ad alcuni ? Forse si tratta di un'iniziativa destinata a cadere nel nulla ?
Lamento solo la mancanza di riguardo causata dall'assenza di informazioni. Credo che il Presidente Romano Prodi, persona veramente seria alla quale dobbiamo tutti della gratitudine, abbia l'intenzione di dare evidenza dei risultati di questa consultazione ed allora gli dico: "Presidente, ci dia subito un esempio di chiarezza, ci tratti da persone adulte, da cittadini e non da popolino". Lo dico con vero rispetto, perdoni ma di questi tempi siamo tutti un po permalosi e scontenti.

Edoardo Capulli

domenica 17 febbraio 2008

Il Regolamento della Camera dei deputati

Uno dei punti principali della discussione politica di questi ultimi frenetici giorni è la riforma dei regolamenti parlamentari. Il candidato del Partito Democratico Walter Veltroni, ha proposto di cambiarli prima delle elezioni. Dopo la sciagurata riforma del 1997, i parlamentari possono molto facilmente creare un Gruppo tutto loro, invece di aderire a quello della lista in cui sono stati eletti. Questo è possibile, in modo molto facile, anche ad insiemi di tre soli deputati. Il premio è l'avere una struttura logistica di supporto personale fatta di locali ed attrezzature ed accompagnata da generosi contributi. Ciascun Gruppo è chiamato a partecipare alle famose Commissioni permanenti ed alla Conferenza dei Capigruppo, che decide dei lavori dell'assemblea. Questo meccanismo incentiva il proliferare dei gruppi parlamentari a scapito dell'efficienza e della governabilità del paese. I Progetti di legge rimbalzano tra le commissioni, ostaggio dei Gruppi che volessero approfittare di questa opportunità per trarne vantaggio su altri fronti.

Potete farvi un'idea di cosa rappresentino i Gruppi dal link diretto al sito della Camera dei deputati.

Che vi sia la tendenza a formare nuovi gruppi risulta evidente dalla composizione comparata degli stessi dall'inizio della legislatura ad oggi (LINK sito Camera). Si vede come si sia passati da 15 a 19 Gruppi, anche se il problema appare sin dall'inizio dal momento che è noto che i candidati alla guida del Governo erano di fatto solamente due (LINK Mininterno): le innumerevoli forze in lista erano schierate dall'una o dall'altra parte (con poche eccezioni locali).

Volete una specie di dimostrazione del meccanismo forse troppo complicato che sta alla base delle Regole parlamentari ? Per non fare polemica ma essere costruttivo, ho scelto apposta un esempio non troppo negativo: la ratifica di un accordo di novembre 2006 tra Italia e Francia per adeguare la nostra trattazione IVA del pedaggio del traforo del Monte Bianco a quella di oltralpe. Trasmesso il Progetto di Legge il 19 luglio 2007 dal Senato alla Camera, il provvedimento diventa Legge abbastanza presto, il 27 settembre. Tuttavia per arrivare a questo sono serviti ben nove passaggi in otto commissioni ed in Aula. Tutti velocissimi in questo caso ma pensate cosa accade a disegni di Legge su argomenti più complessi. (LINK alla scheda lavori della Camera). Forse sarebbe ora di sbrigare le faccende più tecniche in altre sedi che a molti sembrerebbero più indicate.

LINK:
Sito della Camera dei deputati
Il Regolamento della Camera pagina web
Il Regolamento della Camera (pdf)

Edoardo Capulli

domenica 10 febbraio 2008

Ci vuole un altro passo, un'altra marcia. Farmer Market

Passo, marcia, allusioni prese dal gergo delle corse a piedi ed a motore. C'è una bella intuizione nella Finanziaria del 2007, al comma 1065 dell'Art. 1: la creazione di mercati agricoli dei produttori. Infatti se l'Euro ha bucato i portafogli degli italiani, la filiera della distribuzione e della vendita al dettaglio è stata così brava, da far guadagnare sempre meno i produttori, aumentando però i prezzi ai consumatori. A quanto pare non era solo la classe dirigente di confcommercio che sapeva fare bene gli affari propri, forse anche qualcuno della categoria eccelle nell'arte tutta italiana di arrangiarsi con furbizia.

Ecco il comma citato:
Legge n° 296 del 2006, Art. 1 comma 1065. Al fine di promuovere lo sviluppo dei mercati degli imprenditori agricoli a vendita diretta, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di natura non regolamentare, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti i requisiti uniformi e gli standard per la realizzazione di detti mercati, anche in riferimento alla partecipazione degli imprenditori agricoli, alle modalità di vendita e alla trasparenza dei prezzi, nonché le condizioni per poter beneficiare degli interventi previsti dalla legislazione in materia.

L'idea era ottima: creare mercati in cui i produttori agricoli vendano direttamente ai consumatori. Chiaramente per i dettagli si prevedeva un decreto di natura non regolamentare, del Ministro delle politiche agricole, da adottare entro marzo 2007. Si risolveva parte del problema del caro spesa con una strategia che in altri paesi, dagli Stati Uniti all'Europa, oltre che in alcuni limitati casi già visti in Italia, aveva portato ottimi risultati.

Da allora in avanti c'è di che rimanere allibiti. Nonostante un ministro del calibro del Professor Paolo De Castro, prodiano di lungo corso ed esperto di politiche agricole dal curriculum impressionante per il numero di incarichi prestigiosi, il famoso decreto non è uscito che il 20 novembre 2007. Un anno perso con la più assoluta indifferenza per le evidenti difficoltà in cui si dibattono le massaie italiane alle prese con ortaggi pagati a peso d'oro. Certo il ministro non sentirà mai di aver fatto una qualche figuraccia, dato che è assolutamente in buona compagnia: chi ha mai visto uno di questi pur richiestissimi decreti di natura non regolamentare, uscire prima di molti mesi di ritardo ? Si può dire che un po di tempo sia stato speso nei contatti con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome e che altro sia stato impiegato nel sentire le associazioni di categoria.
Ma possiamo dirci un pò delusi da ben otto mesi di ingiustificato ritardo ?
Io rimano allibito, vedendo prima un curriculum del ministro che inorgoglirebbe qualsiasi agricoltore italiano, ricco di incarichi accademici che ne farebbero sulla carta una persona capace e competente. Poi però vedo che una cosa così semplice ma di così grande presa per i cittadini, viene fatta tardi e perdippiù senza dare alla cosa alcun risalto. Infatti se andate sul sito del ministero vi sfido a trovare almeno la più piccola notizia che parli del decreto e delle possibilità che offre. Il curriculum del ministro lo trovate subito, basta un solo click: di questi tempi certo si capisce, deve trovarsi un lavoro.
Fine della polemica, lasciamo sbollire la delusione e la rabbia.

Il decreto (LINK al decreto) detta le linee guida per istituire i mercati. Il titolo è chiaro : Attuazione dell'articolo 1, comma 1065, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sui mercati riservati all'esercizio della vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli. All'interno solo quattro articoli:
Art. 1. Mercati riservati alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli;
Art. 2. Soggetti ammessi alla vendita nei mercati agricoli di vendita diretta;
Art. 3. Disciplina amministrativa dei mercati agricoli di vendita diretta;
Art. 4. Modalità di vendita dei prodotti agricoli.
Punti essenziali sono che i comuni istituiscono od autorizzano questi mercati, meglio conosciuti come Farmer market. Le richieste di autorizzazione complete, si intendono automaticamente accolte, se non vi è risposta dopo 60 giorni dalla presentazione. I mercati possono essere costituiti su area pubblica, in locali aperti al pubblico nonché su aree di proprietà privata. I produttori devono essere iscritti al registro delle imprese ed operare nel territorio della regione o dei comuni limitrofi. Sinceramente credo di aver visto molti pochi comuni che si siano adoperati per far emergere questa bella novità: forse sono tutti presi dalla lotta politica che divampa. Poche anche le informazioni su internet che si riescono a trovare, ve ne elenco alcune a titolo di esempio, utili per farvi una vostra opinione. Diamoci tutti da fare per stimolare le nostre amministrazioni a dare vita a questi mercati e ricordiamo ai nostri ministri di dormire di meno sugli allori, dato che li paghiamo per lavorare presto e bene.

LINK sui Farm Market:
Decreto 20 novembre 2007
Metropolis: Progetto Farm Market sulla costiera amalfitana
Il Maiale ubriaco: i Mercati della terra
Alice economia: Farmer Market
Farmer Market a Los Angeles
Help consumatori: Farmer markets
Madison Farmer Market
Wikipedia: Farmers' Market

Edoardo Capulli

martedì 5 febbraio 2008

Scioglimento delle Camere - Art. 88 della Costituzione

La vita della legislatura più breve della storia della Repubblica italiana si avvia al termine. Il comunicato di oggi della Presidenza della Repubblica ...

Palazzo del Quirinale, 5 febbraio 2008

Ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa sera, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Senato della Repubblica senatore Franco Marini, alle ore 18,00 e il Presidente della Camera dei Deputati, onorevole Fausto Bertinotti, alle ore 19,00.


...non lascia spazio a dubbi. Per capire molto semplicemente il perchè ecco a voi il famoso articolo 88:

Art. 88.
Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.
Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.

Ecco che quindi ci si avvia al voto quasi certamente ad Aprile. I Referendum in tal caso si faranno tra maggio e giugno del 2009. Adesso dobbiamo decidere bene come impiegare il nostro voto. Dovremo fare un grande sforzo di concretezza, cercare di crescere e diventare un popolo maturo. Al di la delle chiacchere, tutte certamente belle, dei candidati e dei partiti, dovremo saper misurare quanto realmente i leader in gioco si impegneranno nella semplificazione della macchina politica italiana. Dovremo usare il nostro voto per dare al leader che sceglieremo la possibilità e la responsabilità di scelte vere.
Da parte mia direi BASTA alle coalizioni: sono spesso, se non sempre, alleanze CONTRO. Voglio sperare che Veltroni sappia portare il maggior partito italiano, quello che sembra a moltissimi più fresco e nuovo, a correre da solo: sarà già questo un successo !
Dall'altra parte spero che i partiti del centrodestra sappiano recuperare almeno un po di credibilità dopo il dietrofront sfacciato fatto da molti leader che volevano i referendum od una legge elettorale subito.
Abbiamo bisogni di candidature forti e chiare. Altrimenti chissà, come in un celebre film di Bud Spender e Terence Hill, "ci arrabbiamo": vuol dire che forse non andremo a votare. Si vota per la Democrazia, non per sottoscrivere un' Oligarchia di fatto.

Edoardo Capulli