lunedì 31 marzo 2008

Elezioni politiche 2008: i curricula

Pensiamoci bene: il lavoro di Presidente del Consiglio dei ministri è davvero alla portata di tutti o bisogna avere delle qualità particolari ? Comporta capacità, conoscenze, cultura ed esperienza confrontabili con un qualsiasi altro lavoro o stiamo parlando di un incarico di alto livello ?
In un popolo come quello italiano in cui la presunzione generale è quella di poter essere un ottimo allenatore della nazionale di calcio, dove tutti capiscono tutto, salvo poi scoprirsi il fanalino di coda dell'Europa, queste non sono purtroppo domande retoriche. Ce la caviamo con la "genialità italiana", quella, per intenderci che ci fa avere le scuole più inefficienti del continente e le più basse retribuzioni tra i paesi occidentali.
Mi chiedo però se qualcuno avrebbe l'ardire di farsi operare al cuore da un brillante chirurgo che però non si è mai laureato, o da un collega che vanta un meraviglioso titolo accademico ma che è divenuto primario solo per favori politici e non sa tenere in mano il bisturi. Dato che sappiamo per certo, a parte qualche inguaribile sognatore che i programmi elettorali sono al 90% carta straccia, troviamo un criterio di affidabilità nei candidati, leggendo quanto del loro curriculum è meno noto e più attinente ai loro studi ed all'inizio della loro vita politica; il resto lo sappiamo bene.

Candidato Nascita CV Politica Premierato
Walter Veltroni nato il 3 luglio del 1955 Diploma di maturità di cinematografia nel 1973 a 18 anni; politico e giornalista in politica attiva dal 1976 all'età di 22 anni Candidato Premier nel 2008 a 52 anni
Silvio Berlusconi nato il 29 settembre 1936 Laurea con lode in giurisprudenza nel 1961 a 25 anni ; imprenditore in politica attiva dal 1993 all'età di 56 anni Premier la prima volta nel 1994 a 57 anni, la seconda nel 2001 a 64 anni e candidato premier nel 2008 a 71 anni
Pier Ferdinando Casini nato il 3 dicembre 1955 Laurea in giurisprudenza nel 1974 a 24 anni; politico e dirigente d'azienda in politica attiva dal 1980 all'età di 25 anni Candidato premier nel 2008 a 52 anni
Fausto Bertinotti nato il 22 marzo 1940 Diploma di perito elettronico nel 1962; dirigente sindacale in politica attiva almeno dal 1964 all'età di 24 anni Candidato a Premier nel 2008 a 67 anni
Antonio Di Pietro nato il 2 ottobre 1950 Laurea in giurisprudenza con 108/110; Segretario comunale, Commissario di Polizia di stato, Magistrato, avvocato - penalista in politica dal 1996 all'età di 46 anni Mai candidato a premier.
Gianfranco Fini Nato il 3 gennaio 1952 Laurea in Pedagogia con 110 e lode nel 1975 a 23 anni; politico In politica attiva dal 1973 all'età di 21 anni Mai candidato a premier

Mi scusino gli altri candidati, non sono riuscito a trovare fonti attendibili e riscontri certi sui loro curriculum. Se me li inviano loro attraverso i commenti al post, previa verifica, sono disposto a pubblicarli.
Domani i curriculum dei precedenti Presidenti del Consiglio italiani.
Edoardo Capulli

martedì 25 marzo 2008

Youtube: Italiani ed Europei

Oggi ho trovato un simpatico video su Youtube. Parla di Italiani e di Europei e anche se a volte non ci va leggero con i primi, tuttavia rimane gradevole, grazie all'umorismo che lo caratterizza. Potete vederlo nella barra a lato del Blog, proprio sotto il mio ritratto.
Edoardo Capulli

lunedì 24 marzo 2008

Buona Pasqua

Buona Pasqua a tutti gli amici che leggono queste pagine, soprattutto a quelli che non ho fatto in tempo a chiamare. Non mi sono scordato dell'impegno a scrivere il post sul curriculum dei principali candidati premier alle prossime politiche. Solo che in applicazione al famoso principio artistico per cui è il confronto che fa emergere le cose belle e quelle brutte, sto predisponendo una tabella con i dati dei precedenti presidenti del consiglio italiani e dei principali leader stranieri dei nostri tempi.
Questa settimana l'esperienza di un mio nipote che ha trovato il suo primo lavoro mi ha confermato che l'idea di fare Lexcivilis non sia da buttare.
Mio nipote L., neo-ingegnere ambientale, ha passato qualche settimana in inutili colloqui di lavoro dove, quando non lo guardavano quasi con disgusto per non essere ingegnere civile, gli offrivano una vaga promessa di richiamarlo per un posto da ultimissima ruota del carro in prova. Suoi amici più grandi che lavorano da circa due anni, non guadagnano netti al mese neppure mille euro ed hanno poche possibilità di migliorare velocemente. Lui allora ha cercato lavoro a Londra, trovandolo dopo neppure una settimana. Tutti i colloqui londinesi finivano con i complimenti per la scelta ambientale ed alla fine è stato assunto da una grossa compagnia che fa pali per fondamenta: guadagna quasi il doppio del suo amico in Italia, ha un'auto aziendale, lavora in un ambiente molto dinamico e pieno di prospettive.
Che tristezza questa Italia !

domenica 16 marzo 2008

Confronto televisivo Barak Veltroni contro Hillary Berlusconi

Non è una buona legge quella sulla par condicio. E' una soluzione di ripiego all'incapacità del mondo politico italiano di affrontare una volta per tutte il conflitto di interessi. Parlo del fatto che uno dei candidati (per la quarta volta) è anche il principale possessore di televisioni private oltre che un importante editore di carta stampata. Viste le motivazioni che "il candidato" adduce alla candidatura del signor Ciarrapico, viene da pensare che potrebbe servirsi dell'influenza dei suoi mezzi di comunicazione per orientare l'opinione pubblica. I motivi per cui il conflitto di interessi non si risolve non si conoscono ma di certo esistono motivi per cui questo problema non è mai stato affrontato anche dalla sinistra. Ecco che la legge della Par condicio evita il manifestarsi clamoroso di un problema evidente, nello stile tutto italiano di non affrontare i problemi alla radice ma di "metterci una pezza".
Tutto questo ha fatto si che non potremo vedere il confronto televisivo tra Veltroni e Berlusconi perché dovremmo vederne uno tra tutti (dicono 16) i candidati alla presidenza del governo. Così ai due candidati non rimane altro che travestirsi uno da Hillary Clinton e l'altro da Barak Obama e fare un incontro a due magari sulla CNN. Data la rassomiglianza (come attestato dalle foto) potranno ingannare gli americani almeno fino a che non cominciano a parlare.

giovedì 13 marzo 2008

Voto utile, voto di merito, voto di parte

Alle prossime elezioni ci viene chiesto di dare un voto utile. Quale è un voto utile nell'Italia del 2008, con queste liste, con questi programmi buttati giù di getto, con questi candidati ?
Gli schieramenti più piccoli e più estremi identificano facilmente il voto utile con quello di parte. In sostanza se sei di destra o di sinistra, vota per la lista che rappresenta meglio i tuoi ideali, in modo da aumentare l’influenza politica della tua parte sul prossimo governo. Gli schieramenti maggiori ci spiegano il voto utile come un voto di merito, ossia lo legano alla bontà dei programmi ed all’effettiva possibilità di raggiungere un numero di voti sufficienti ad assicurare una stabilità al futuro governo.
Devo dire subito che almeno ai miei occhi questa posizione non ha in fondo una grande credibilità. Infatti che io mi rammenti i nostri governi non si sono mai veramente applicati alla realizzazione dei programmi elettorali. Nessuno di noi cittadini italiani, si ricorda davvero di un Presidente del Consiglio che periodicamente ci informasse su quale punto fosse stato appena realizzato. Forse perché erano troppo intenti a curare gli interessi di alcuni a discapito di quelli di tutti o perché imbrigliati in sistemi di complicate alleanze, nessuno degli ultimi due schieramenti ci ha abituato a pensare alla realizzazione del programma come ad una eventualità seria.
Allora forse proprio noi cittadini possiamo scoprire un altro metro per riconoscere il voto utile: quello della competenza e della fiducia che ci ispirano i candidati. Dalla storia personale e dal curriculum di studio, professionale e politico di ciascun candidato possiamo trarre quegli elementi utili a formarci una nostra opinione sull'affidabilità, l’onestà, la competenza nella comprensione delle questioni economiche e sociali dei singoli candidati. Possono essere criteri di giudizio per la definizione di un voto utile, migliori rispetto alla semplice lettura dei programmi o ad una scelta di parte.
Infine non credo affatto che un voto ad una lista o ad un candidato per appoggiare i valori i valori che questo dice di voler difendere, sia oggi un voto utile. Nel bestiario politico attuale faccio fatica a vedere chi possa parlare di valori con la coerenza e la profondità dei non pochi servitori dello Stato che in passato abbiamo saputo scegliere.
Oggi l'Italia è immersa in una serie di urgenze gravi ed importanti. Abbiamo bisogno di chi voglia e sappia impegnarsi con serietà e determinazione e non solo con le chiacchiere. Come quando si sceglie il chirurgo che ci opererà al cuore, non si guarda tanto ai dettagli ma si guarda molto alla sostanza.
Allora dobbiamo darci delle priorità e dei criteri nella scelta che faremo: la prima è la gestione efficace dell'economia; la seconda è l’impegno nel rinnovamento dell’Italia. Prima di tutto quindi serve la capacità di gestire le crisi cicliche portate dalla globalizzazione, caratteristica che rappresenta la prima motivazione di scelta degli elettori dei paesi democratici. In second’ordine, meno urgente ma più importante del primo punto, ci vuole un leader che ci dia la garanzia di voler cambiare questa vecchia ed inefficiente gestione dello Stato e della Giustizia: un uomo che abbia il coraggio di dimostrare che in Italia la spazzatura non sta solo nelle strade di Napoli ma alle volte siede anche ai posti di potere.

Edoardo Capulli

mercoledì 12 marzo 2008

AudioPost ed AudioBlog una novità di Lexcivilis !

Negli ultimi due giorni ho introdotto una innovazione ai post di Lexcivilis Blog: gli streaming audio. La parte principale e discorsiva dei post, potrà essere d'ora in avanti ascoltata direttamente, senza bisogno di leggerla. Il Blog diventa quasi una sorta di radio, da ascoltare mentre si rimane intenti a fare altre cose.
Facile avvalersi di questa novità: alla fine del post appaiono due piccole iconcine, il classico triangolino dei player, per ascoltare lo streaming, ed un piccolo altoparlante per scaricare il file mp3. Cliccando sul triangolino si attiva un controllo audio automatico che genera una playlist contenente tutti gli streaming presenti sulla pagina che verranno riprodotti in sequenza. La voce non è la mia ma quella del mio fedele sintetizzatore vocale, forse leggermente meccanica ma perfettamente comprensibile.
Con questa innovazione i post diventano AudioPost (l'elenco lo trovate nell'indice del Blog a lato) ed il Blog il primo AudioBlog che almeno io abbia mai visto ! Siamo i primi in Italia o nel mondo ?
Un Saluto

Edoardo Capulli

Elezioni 2008: i programmi elettorali sull'istruzione (UDC)

Quarto ed ultimo appuntamento con l'analisi dei programmi sull'Istruzione dei principali schieramenti politici che si affrontano per le prossime elezioni di aprile. Vediamo quanto viene detto da Casini in relazione alla Scuola, all'Università e Ricerca ed alla Formazione. Nei precedenti post ho parlato dei programmi di Veltroni, di Berlusconi e di Bertinotti. Il lavoro di analisi prende come dato di partenza i programmi presentati dai partiti e scaricabili andando a vedere il mio post del 2 marzo scorso, dal titolo "I programmi a confronto".


A sinistra il programma ed a destra le mie fallibili valutazioni

Scuola E' assurdo parlare di programma. Non c'è una visione analitica della Scuola ma solo un tentativo di fare contente quelle gerarchie ecclesiastiche che solitamente si commuovono molto al sentir parlare di contributi. Programma settario e poco democratico.
Maggiori investimenti nella scuola pubblica. Si liquida sbrigativamente il problema senza considerare che abbiamo la peggiore scuola d'Europa. Sembra quasi che questo punto sia buttato qua solo per poter dare forza a quello successivo, forse unico interesse degli sponsor del candidato.
“Buono scuola” per la libertà d’educazione: contributo alle spese della retta per i figli che frequentano scuole paritarie. Punto molto caro al Vaticano e perdippiù trattato con una vera punta di sentimentalismo, quendo si parla di contributo. Forse varrebbe la pena di proporre soluzioni meno pasticciate ridando dignità completa anche alle scuole private ma chiedendo in cambio quote di accesso anche per i meno abbienti.
Deduzione dal reddito delle spese (rette e mensa) per gli asili nido, le scuole materne e i libri scolastici. Una proposta concreta ma che rischia di non intaccare se non in minima parte il problema. Un impiegato della classe media (elettore tipo di Casini ?) sarebbe contento per poter risparmiare qualche centinaia di Euro; un operaio continuerebbe a non poter mandare i figli all'asilo.
Università: E' forse il programma che parla maggiormente di università. Tuttavia sembrano combinarsi una serie di proposte poco articolate ed un po vaghe: eccetto un paio che sembrano concrete e realizzabili. Sostanzialmente si vede un programma fatto da chi sa di coa stia parlando.
Aumento dei salari dei ricercatori e professori universitari. Bella mossa elettorale, si promettono aumenti e non si chiede niente in cambio: esultate gente la DC è tornata.
Aumentare il finanziamento pubblico alla ricerca fino ad almeno l’1.8% del Pil, evitando i finanziamenti a pioggia o destinati a progetti di scarso valore Punto ben formulato e del tutto condivisibile.
Designare un corpo qualificato di valutatori dei progetti, eventualmente integrato da esperti non italiani di riconosciuto valore. Ottimo, veramente.
Destinare una quota dei finanziamenti (10-15%) ai giovani ricercatori, con l’obiettivo di far emergere nuovi talenti. Rispetto ai punti simili dei programmi concorrenti, questa proposta ha un tocco di concretezza maggiore e pare ben formulata.
Riservare quote incentivanti di finanziamenti pubblici a gruppi di ricerca che si consorzino su progetti strategici. Punto molto poco chiaro e fumoso.
Detrazione e detassazione dell’investimento dei privati nella ricerca. Ottimo.
Maggiore coinvolgimento delle Fondazioni bancarie nei finanziamenti alle Università. E perché solo delle Fondazioni bancarie ?
Ridurre la frammentazione universitaria. Bloccare l’istituzione di nuovi atenei, ma potenziare le strutture esistenti avendo come modello i “campus universitari”. Intervento strutturale simile a quello del PD ma almeno nella sua formulazione maggiormente concreto. Individua sia l'esigenza che una possibile soluzione.
Responsabilizzare l’autonomia degli atenei attraverso meccanismi premianti e penalizzanti, collegati con parametri qualitativi delle prestazioni offerte, sia a livello di fondo ordinario di finanziamento che di stipendio del personale. Questo sembra essere un punto di una complessità realizzativa davvero molto grande. Poco concreto.
Borse di studio all’estero per studenti meritevoli, in aggiunta a quanto già previsto dalla normativa nazionale ed europea. Ottimo, anche se il problema per i nostri ragazzi non è trovare da fare all'estero ma in Italia.
Formazione: Anche qui manca del tutto l'accenno alla necessità della formazione continua per mantenete una reale competitività dei lavoratori. Solo un partito ha formulato proposte in tal senso inquadrandole nell'argomento dell'Istrizione.

Il prossimo post conterrà uno speciale sui titoli di studio dei candidati Presidente a confronto con tutti i predecessori e con i principali leader del mondo degli ultimi anni.

Edoardo Capulli

martedì 11 marzo 2008

Elezioni 2008: i programmi elettorali sull'istruzione (Sinistra Arcobaleno)

Terzo appuntamento con l'analisi dei programmi dei principali schieramenti politici che si affrontano per le prossime elezioni di aprile. Vediamo quanto viene detto da Bertinotti in relazione alla Scuola, all'Università e Ricerca ed alla Formazione. Nei precedenti post ho parlato dei programmi di Veltroni e di Berlusconi e nel prossimo parlerò di quello di Casini. Il lavoro di analisi prende come dato di partenza i programmi presentati dai partiti e scaricabili andando a vedere il mio post del 2 marzo scorso dal titolo "I programmi a confronto".

A sinistra il programma ed a destra le mie fallibili valutazioni
Scuola Una serie di obblighi dovrebbe far migliorare la peggiore tra le scuole di europa, perdippiù premiando i nostri meravigliosi insegnanti. Posto che sappiamo tutti che di bravi ve ne sono davvero manca del tutto l'idea che sia proprio da questi che bisogna ripartire parlando di merito e non di incentivi a pioggia. Manca anche qui l'interazione con il mondo dei giovani e non si vedono interventi veramente e risolutivamente strutturali.
la generalizzazione della scuola dell’infanzia Mi sembra più una misura sociale che relativa all'argomento scuola. Tuttavia è evidentemente molto buona l'intuizione di voler anticipare gli aspetti formativi generalizzandoli su tutta la popolazione, fin dalla più giovane età. Buono
l’estensione del tempo pieno e prolungato Ancora un punto che sembra prendere lo spunto dal sociale più che dalle esigenze della formazione. Tuttavia si facilitano le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano, agevolando di conseguenza la possibilità per i fliglio di accedere alla scuola.
l’innalzamento dell’obbligo scolastico da fare nella scuola e da portare progressivamente a 18 anni Temo che questo sia un punto poco sensato. Meglio lavorare sul fatto che i ragazzi vanno a scuola per scaldare i banchi e non sono animati dalla voglia di imparare. Si avverte una qualche superficialità su questa proposta.
la valorizzazione del ruolo dell’insegnante come intellettuale educatore Guai ad inimicarsi la classe degli insegnanti. Ma da questo a definirli intellettuali, visto sempre lo stato dell'istruzione in Italia, ce ne corre. Assieme alla carota manca sempre il bastone. Non sono severo e so di cosa parlo avendo fatto l'insegnante per due anni.
Università: Un solo buono spunto sulle borse di studio poi una serie di ovvietà perdippiù prive di concretezza, laddove non si spende una parola sull'efficienza del sistema universitario. Qui sembra sia lo Stato che possa risolvere tutto da solo a botte di fondi ed assunzioni: il mondo delle favole è duro a svegliarsi.
aumentare l’investimento pubblico in alta formazione e ricerca, nel corso della prossima legislatura, per raggiungere la media dei paesi OCSE Si sente aria di economia pianificata … Il problema dell'efficienza del sistema universitario viene ridotto ad una semplice questione di fondi. Bene l'attenzione ad analisi comparative con i paese OCSE ma non deve mancare la ricerca di efficienza e merito.
estendere il diritto allo studio elevando a 20.000 euro il limite di reddito per aver diritto alla borsa di studio Mi sembra una misura molto concreta ed al passo con i tempi. Si parla tanto dell'alto costo della vita e di come abbassare il costo della spesa e poi si danno le Borse di studio a chi in teoria dovrebbe essere morto di fame da un paio di anni. Una proposta concerta e seria.
rinnovare il sistema università e ricerca, anche con il reclutamento di 3000 giovani ricercatori l’anno per i prossimi 5 anni Ecco di nuovo l'aria di economia pianificata. Aggiungere componenti e mezzi ad un sistema senza chiedere una miglioramento misurabile della sua efficacia è assurdo ed inutile.
Formazione: Suona strano che in una lista in cui si fa del ridare dignità al lavoro il punto principale, ci si scordi della formazione continua per ridare competitività alle persone a rischi di disoccupazione. Questa assenza da un tocco di superficialità che pesa molto, come nel caso del PDL.

Dopo il prossimo post sull'argomento relativi all'unico candidato rimasto (tra i quattro selezionati), uno speciale sui titoli di studio dei candidati Presidente a confronto con tutti i predecessori e con i principali leader del mondo degli ultimi anni.

Edoardo Capulli

lunedì 10 marzo 2008

Elezioni 2008: i programmi elettorali sull'istruzione (il PDL)

Prosegue con quello di Berlusconi l'analisi dei programmi dei principali schieramenti politici che si affrontano per le prossime elezioni di aprile. Vediamo ancora quanto viene detto in relazione alla Scuola, all'Università e Ricerca ed alla Formazione. Nel precedente post ho parlato del programma di Veltroni e nei prossimi parlerò di quelli di Casini e Bertinotti. Il lavoro di analisi prende come dato di partenza i programmi presentati dai partiti e scaricabili andando a vedere il mio post del 2 marzo scorso dal titolo "I programmi a confronto".

Scuola

Programma molto semplicistico che da l'impressione di essere scritto da chi "sa tutto lui". Manca il dialogo con i giovani, manca di concretezza anche se pone il problema del diritto allo studio in termini più concreti di quello del PD.
ripresa nella scuola, per alunni e insegnanti, delle “3 i”: inglese, impresa, informatica Se si vuole parlare di collegamento con il mondo del lavoro allora è cosa buona. Mi sembra riduttivo parlare genericamente di "impresa".
difesa del nostro patrimonio linguistico, delle nostre tradizioni e delle nostre culture anche per favorire l’integrazione degli stranieri Punto probabilmente fuori posto ma certamente sentito come di richiamo per le "allodole" tanto care a tutti i partiti.
commisurazione degli aumenti retributivi a criteri meritocratici con riconoscimenti agli insegnanti più preparati e più impegnati Come nel programma del PD, ci sono carote dolcissime, senza dover temere alcun bastone.
attuazione per la prima volta in Italia del disposto dell’articolo 34 della Costituzione: “I capaci e meritevoli anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi” Ottimo.

Università

Anche qui si da l'impressione di avere tutte le soluzioni in tasca. Tuttavia cambiamenti come quelli proposti si fanno solo se si eccelle in concertazione. Anche il PDL come prima il PD non sembrano accorgersi che occorre aumentare sia il numero che la qualità dei laureati.
libera, graduale e progressiva trasformazione delle Università in Fondazioni associative, aperte ai contributi dei territori, della società civile e delle imprese, garantendo a tutti il diritto allo studio Intervento strutturale forse troppo drastico. Non dimentichiamo che le università esistono da centinaia di anni e che le trasformazioni devono essere gestite in una clima di confronto e dialogo e non con lo spirito di chi è sicuro di avere in tasca la soluzione giusta. Buoni però i fini.
rafforzamento della competizione tra atenei, premiando qualità e risultati Ottimo.
promozione delle “cittadelle della cultura e della ricerca”, con il concorso del pubblico e dei privati, per lo studio delle eccellenze italiane e lo sviluppo di piani e strategie per la valorizzazione delle produzioni tradizionali Molto fumoso e dal sapore demagogico.
realizzazione dei “Fondi dei fondi”per finanziare gli investimenti in ricerca sul modello di quanto realizzato in Francia Anche qui si parte con la soluzione, senza l'umiltà di verificarne altre. Ad esempio si propone il modello francese ma si trascura quello statunitense che ha portato il più alto numero di Nobel al suo paese. Mi sembra una soluzione presa con troppa faciloneria.
inserimento graduale e progressivo della detassazione degli utili reinvestiti in ricerca ed innovazione tecnologica Tanta cautela sembra fuori luogo: detassiamo subito.

Formazione

Qui il programma brilla per la totale assenza delle proposte. In nessun punto si trova un accenno alla Formazione post studi. Probabilmente il trovare il modo di reinventarsi un futuro a 50 anni è un problema dei lavoratori.

Dopo i due post sull'argomento relativi agli altri due candidati rimasti, uno speciale sui titoli di studio dei candidati Presidente a confronto con tutti i predecessori e con i principali leader del mondo degli ultimi anni.

Edoardo Capulli

domenica 9 marzo 2008

Elezioni 2008: i programmi elettorali sull'istruzione (il PD)

L'analisi dei programmi dei principali schieramenti politici che si affrontano per le prossime elezioni di aprile comincia con quanto viene detto dai singoli candidati in relazione alla Scuola, all'Università e Ricerca ed alla Formazione. Oggi pubblico quanto presente nel programma del candidato Veltroni e nei prossimi post i contenuti analoghi presentati da Berlusconi, Casini e Bertinotti. Il lavoro di analisi prende come dato di partenza i programmi presentati dai partiti e scaricabili andando a vedere il mio post del 2 marzo scorso dal titolo "I programmi a confronto".

Programma Scuola, Università e Ricerca e Formazione di Walter Veltroni

A sinistra il programma ed a destra le mie fallibili valutazioni
Scuola: Si vede la mano di chi conosce almeno i numeri della Scuola. Si tocca il problema del merito ma solo in termini premianti per i docenti. Per questi c'è la carota ma manca il bastone. Una spruzzata di demagogia spicciola con trovate furbesche come le scuole "belle" e i "100 campus". Non si parla di partecipazione dei giovani, non si parla di divario nord-sud, come pure di collegamento con il modo produttivo alle superiori. L'orientamento è assente. Sostanzialmente un programma distante dalla Scuola ma con qualche proposta buona.
• Portare al diploma l’85% dei nostri ragazzi Sembra strano ma un'occhiata al sito ISTAT ci fa capire che con il 76,3% dei 19enni diplomati siamo effettivamente molto al di sotto di questo "traguardo". Almeno sul diploma le femmine battono i maschi: a 19 anni le diplomate sono l'80,5% contro il 72,3% dei maschi.
• Più autonomia Se si vuole dire che i professori possono fare (retribuiti) le loro dispense, sollevando le famiglie dall'obbligo dell'acquisto dei libri, sono contento. Così come lo sarei vedendo una vera autonomia che permetta di scegliere tra scuole diverse.
• Investire sugli insegnanti premiandone la loro carriera professionale il merito è l’impegno Un fatto è che in Italia abbiamo uno dei peggiori livelli di preparazione degli studenti: viene da chiedersi quale sia il premio che dovremmo dare agli insegnanti. Spero solo che si voglia dire valutazione e meritocrazia da imporre con ferma determinazione agli insegnanti.
• Più ore di matematica Va bene l'inglese ma non scordiamoci l'informatica, concetti di economia, le scienze e la storia degli ultimi anni.
• Sperimentare l’insegnamento in inglese di una materia curriculare Ottimo.
• Fare delle scuole gli edifici più belli di ogni quartiere Bravo chi ci crede.
• 100 nuovi “campus della scuola dell’obbligo” pronti entro il 2010 Numero magico il "100", come pure il "2010". Argomento e proposta serie, rovinate probabilmente da qualche esperto di marketing autodidatta.
• Educazione allo sport dalle elementari Chiacchere. Lo sport si fa, costruendo e gestendo bene gli impianti sportivi.
Università: Su questo punto si vede una distanza tra la percezione dei problemi e la realtà anche se non mancano elementi di interesse. Si propongono interventi strutturali ed organizzativi ma manca sempre il collegamento con il mondo produttivo e con la formazione a distanza. La proposta dei "1000" ricercatori sembra una trovata pubblicitaria a buon mercato.
• Meno sedi, più specializzate Intervento strutturale concreto che contrasta bene l'esplosione delle "univeritaruccie" nate come funghi negli ultimi anni.
• Più autonomia, per valutare i risultati e assegnare i fondi (almeno il 30%) tramite valutazione dell’Agenzia Nazionale Bene assegnare i fondi sulla base dei risultati, valutati da un arbitro esterno.
• Internazionalizziamo le nostre università per superare le chiusure baronali e puntare sull’eccellenza Punto molto fumoso e con qualche sapore di demagogia.
• Borse di studio spendibili in qualsiasi università Ottimo.
• Erasmus davvero accessibile per tutti Probabilmente mancano gli argomenti e quindi si mette in pentola questo punto che sembra puramente amministrativo: ma se Erasmus funziona male, non serve scomodare un programma elettorale per farlo ripartire !
• Garantire a 1000 giovani ricercatori ad alto potenziale di lavorare “liberi” attorno alle loro idee L'evocazione dei numeri magici come questo "1000" da un tono da "specchietto per le allodole" ad una buona proposta: perché non 1200, o 980 o 2600 ?
Formazione: Qui si marca la differenza con gli altri programmi che trascurano questo elemento. E' invece molto importante capire che oggi lo studio non finisce con la scuola o l'università ma deve continuare con la formazione professionale continua, unica difesa contro la perdita di lavoro a 50 anni. Bene.
Formazione permanente: garantire la continuità dell’occupazione facendo della formazione permanente un nuovo diritto di cittadinanza, con la tutela del reddito in caso di disoccupazione e con un sistema efficiente di servizi per il reimpiego Ottimo.

Nei prossimi post i programmi dei concorrenti di Veltroni sugli stessi argomenti e poi, prima di affrontare altri temi, uno speciale sui titoli di studio dei candidati Presidente a confronto con tutti i predecessori e con i principali leader del mondo degli ultimi anni.

Edoardo Capulli

domenica 2 marzo 2008

I programmi a confronto

Comincio lo sforzo di cercare nei programmi di governo proposti, gli elementi che mi porteranno a fare una scelta non di "campo" ma di "merito" valutando, a fianco della fiducia che mi ispirano i candidati, le loro proposte. Parto oggi dalla pubblicazione dei programmi nella loro forma più semplice messa sui vari siti ufficiali. Si tratta di sintesi di presentazioni, messe spesso in formato PDF facilmente scaricabili da internet, o pagine web.
Ecco quindi i collegamenti ai programmi delle quattro principali coalizioni politiche che corrono con il proprio simbolo alle elezioni:

per il candidato Premier Walter Veltroni
PD - Programma del Partito Democratico e IDV - Programma dell'Italia dei Valori

per il candidato Premier Silvio Berlusconi
PDL - Programma del Popolo delle Libertà

per il candidato Premier di Pier Ferdinando Casini
UDC - Programma del Partito dell'Unione Democratico Cristiana

per il candidato Premier Fausto Bertinotti
SA - Programma della lista Sinistra Arcobaleno

Conto di riuscire a fare delle schede di lettura comparata su alcuni argomenti strategici come ad esempio la Scuola e la Formazione, la Giustizia, la Democrazia, il Lavoro, l'Economia da sottoporre ai lettori di questo Blog. Buona lettura

Edoardo Capulli