venerdì 24 luglio 2009

E' vero o no...


Antonio Di Pietro è un irruente leone della politica italiana. Sanguigno e verace come solo i veri molisani sanno esserlo, ha avuto poco tempo nella sua turbinosa vita, di affinare i suoi modi tra i rasi ed i velluti dei palazzi romani. Capita quindi che sempre più spesso qualche suo ruggito arruffi i capelli o scomponga le vesti anche di personaggi molto importanti.
In questi giorni ha portato la sua protesta fin sotto le finestre del Presidente Giorgio Napolitano, imputandogli personalmente di non aver svolto appieno le sue funzioni nella promulgazione del decreto legge sulla sicurezza. Come stabilisce l'art.74 della Costituzione, il Presidente della Repubblica firma le leggi e gli atti aventi forza di legge, per attribuirgli efficacia. Questa firma, detta promulgazione, costituisce una forma di controllo di legittimità e di merito. Il Presidente può però rinviare il testo alle Camere per una nuova deliberazione. Se le Camere riapprovassero nuovamente la Legge, questa dovrebbe essere obbligatoriamente promulgata.



La lettera di Antonio Di Pietro finisce con una serie di "è vero o no" probabilmente ispirati dalla spassosa imitazione fatta da Neri Marcorè. A difesa di Napolitano si sono alzati soprattutto gli esponenti del PD. Da essi e non certo dai colleghi della maggioranza, le più forti accuse al Presidente dell'Italia dei Valori. Sembra quasi che tacita

mente, ci si aspetti che a difendere Napolitano debbano essere principalmente i suoi vecchi compagni di partito.
In realtà Giorgio Napolitano è ora e per sempre uno uomo sopra le parti. Sa difendersi benissimo da solo, anche se il garbo che lo contraddistingue, fa erroneamente pensare a qualcuno (Di Pietro) a debolezza, ad alcuni (PDL) di arrendevolezza ed ad altri (PD) di aver bisogni di difensori. Da cittadino, mi sembra di capire che il mio Presidente ha a cuore davvero la difesa della Costituzione e della Democrazia. Rimandare alle Camere una legge che da adito a dubbi di irragionevolezza e di insostenibilità, avrebbe comportato un nuovo voto di fiducia con le Camere schierate a testuggine (formazione militare compatta e difensiva delle legioni romane), dietro gli ordini di scuderia di un Governo che ha poco tempo, evidentemente, per fare le cose giuste, nella maniera corretta. Ne sarebbe uscita indebolita la figura del Capo dello Stato, non certo quella di Giorgio Napolitano. Per questo dico all'uomo: grazie.
Dico anche però al verace politico molisano, preso a bersaglio oggi, non senza qualche ragione da tutto il mondo politico italiano:
- è vero o no che sono molti anni che le leggi e gli atti aventi forza di legge sono approvati e poi promulgati, pur contenendo al loro interno, insiemi sconnessi di prescrizioni normative su argomenti anche molto distanti dallo scopo dell'atto originario?
- è vero o no che sono anni che il parlamento di cui anche Lei fa parte, approva ad esempio leggi finanziarie che sono di fatto dei calderoni di norme scoordinate che nulla hanno a che vedere con l'assetto finanziario dello Stato?
- è vero o no che un'eventuale riapprovazione da parte delle Camere della legge che avrebbe voluto veder rinviata, avrebbe comportato un pronunciamento compatto di queste contro il parere del Presidente della Repubblica, indebolendo l'Istituzione prima che l'uomo?
- è vero o no che in realtà Giorgio Napolitano ha così dato ancora maggiore risalto alla cattiva prassi del Governo, senza nel contempo indebolire l'Alto Ufficio a cui è stato eletto?
- è vero o no che nessuno ha mai affrontato, a parte proprio il Presidente della Repubblica, il problema della deriva del meccanismo della formazione delle Leggi alla sua base, per risolverlo una volta per tutte?
- è vero o no che le persone pronte prevalentemente a sbraitare fiori dalle finestre del palazzo, si accendono solo in risposta a singoli episodi isolati ma non si attivano per proposte orgnaiche e concrete di riforma?

Con simpatia e rispetto per tutti, sinceramente e risolutamente

Edoardo Capulli (da LEXCIVILIS il Blog)

Nessun commento:

Posta un commento

dal Blog LEXCIVILIS di Edoardo Capulli